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26 julho 2024

L'EQUILIBRIO MUSCOLARE.

Certamente, chi va in palestra aspira a sviluppare un corpo con muscolatura equilibrata e simmetrica. Nessuno vorrebbe avere le gambe di Tom Platz e il busto di Don Lurio (Don Lurio? Ecco uno spunto per fare una ricerca su Google 😂), né, al contrario, essere Sergio Oliva di sopra, e avere le cosce di Pinocchio.

Comunque, non è di questo che voglio parlare, ma della muscolatura profonda o semi profonda, insomma di quella che NON SI VEDE.

Desidero condividere una esperienza personale, e, dato che non sono né un medico, né uno scienziato, mi asterrò dal fare commenti tecnici.

Da qualche anno, sono soggetto a ricorrenti episodi di dolore alla schiena, che spesso si ripercuote sulla gamba.

Eppure, faccio abitualmente lo stacco a gambe semi-tese SENZA ALCUN PROBLEMA O DOLORE.
Anzi, proprio recentemente ho fatto una prestazione da record personale, con riferimento agli ultimi dieci anni.

Diverse settimane fa, mi sono posto una domanda: COSA FACCIO PER ALLENARE I MUSCOLI CHE ESERCITANO IL MOVIMENTO INVERSO?
Non parlo del retto addominale (faccio periodicamente qualche crunch con sovrappeso), ma proprio del movimento di avvicinare le gambe al busto.

NULLA, è stata la desolante risposta!

E allora: non può essere che tutti quei muscoletti profondi e semi profondi, che vengono allenati di riflesso con lo stacco, siano diventati ipertonici, e abbiano causato uno sbilanciamento di forze, rispetto ai muscoletti che lavorano nel senso opposto?

Credo che sarebbe il rapporto piriforme/ileopsoas, ma ci sono tanti altri muscoletti coinvolti.

A questo punto, ho mollato lo stacco e ho inserito delle trazioni ginocchia al petto da seduto (con qualche piccolo disco sulle ginocchia), per irrobustire i muscoli contrapposti.

Sono bastate poche settimane di lavoro, e il mal di schiena è andato via, quasi magicamente!

Un caso? Un colpo di fortuna? Una semplice coincidenza?
Forse. O forse no.

Da ragazzo facevo 2200 addominali alla panca inclinata (sit-up e leg raise) e nessuno stacco, e anche allora mi veniva dolore alla schiena... Mi viene da pensare che all'epoca avevo uno sbilanciamento di forze inverso.

06 julho 2024

EFFETTI DELL' ALLENAMENTO SU TENDINI, ARTICOLAZIONI E OSSA.

È una riflessione che mi è venuta in mente all'indomani del nuovo incidente alla spalla.

Mi è capitato che, facendo panca piana con TUTTE le precauzioni del caso (reps parziali, scapole depresse, peso leggero e alte reps, movimento continuo evitando il blocco in alto: tutte cose escogitate per poter fare un minimo, anche con la spalla destra infortunata...), mi sono fatto male alla ANCHE spalla sinistra!😤.
Sono SEMPRE stato convinto del benefico effetto dei pesi, non solo sui muscoli, ma anche sulle strutture collegate.

Eppure, adesso ho qualche dubbio.

Ho ricordato Ronnie Coleman, per anni e anni a sollevare pesi enormi, MA a un certo punto, cedere di schianto con la schiena.

Brooks Kubik, panchista Natural con massimale intorno ai 180 kg, anche lui messo fuori combattimento da un problema alla spalla.

Persone che si sono allenate svariate decine di anni, vanno incontro a problemi PROPRIO nelle parti più allenate e che, quindi, dovrebbero essere più forti.

Mi sono chiesto se, FORSE, non ci sia un fattore di usura, alla base degli infortuni.

Con il nuovo problema alla spalla non sono in grado di fare panca neanche con 10 kg, MA posso fare dips parziali senza alcun dolore.

Perché?

La panca (orizzontale o inclinata) NON è mai mancata nelle mie tabelle: questo significa che per oltre cinquant'anni ho utilizzato questo movimento.
Viceversa, le flessioni alle parallele le ho fatte sporadicamente.

Ho forse portato a usura le strutture deputate ai sollevamenti su panca?

22 abril 2024

LA QUESTIONE DELLE PRIORITÀ.

Vado a memoria, quindi posso sbagliare qualcosa.

Molti anni fa, in un'intervista ad un famoso campione (credo fosse il solito Arnold), fu chiesto se curasse in modo particolare l'alimentazione.
Questa fu la risposta:
"L'allenamento in palestra è già molto duro, se dovessi mangiare cose che ostacolano la crescita muscolare e aumentano la massa grassa, diventerebbe tutto molto più difficile."

Quindi: alimentazione in funzione di un obbiettivo.

È un po' la visione "a tunnel" comune a tutti gli atleti che si preparano in vista di una gara: TUTTO ciò che può confliggere con la preparazione, viene relegato a un ruolo marginale, o del tutto eliminato.

Con le dovute proporzioni, si tratta dell' approccio vincente anche per i non atleti.

Chiediti DOVE vuoi arrivare, e agisci di conseguenza.

A quel punto, di fronte a un cibo-spazzatura, la domanda non è "lo posso mangiare o no?", oppure "quanto ne posso prendere per non minare la mia dieta?"

La domanda è: "mi serve, o non mi serve?"

Con buona pace della pulsione "MA MI PIACE TANTISSIMO!!"😄

Per la PAR CONDICIO, ho anche letto che Sergio Oliva, a una medesima domanda, ebbe a rispondere: "PIZZA E COCA COLA!!"😂😂😂

18 abril 2024

24 fevereiro 2024



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